Felicità: decalogo per vivere felici | Cervelliamo
Questo decalogo é frutto della mia coscienza (dna + cultura + esperienze di vita).Seguendolo, sono felice, ossia ho tanta bella voglia di vivere."La felicità è la conseguenza diretta del fare ciò che amiamo fare. Punto. Non è la conseguenza di un titolo, di una posizione, di un’auto, di una casa. É la conseguenza di dedicarsi a ciò che davvero amiamo, a ciò che ci consente di sentirci vivi, creativi, totalmente immersi nel momento."1- Credere in DioLa vita ha un senso solo se si ammette l'esistenza di qualcuno che abbia creato l'universo e l'uomo, e li mantenga nell'esistenza secondo un progetto ben preciso che egli realizza con potenza, con sapienza e con bontà infinita.Al creatore di tutto, gli uomini danno il nome di Dio.Se si negasse l'esistenza di Dio la vita risulterebbe senza senso e non troverebbero risposta le profonde domande dell'uomo: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado?Dio é amore, e si é manifestato "per spiegarsi e per farsi capire" a noi uomini ed a eventuali altri extraterrestri in varie forme, perché noi tutti siamo, pur essenso simili, molto diversi: il messaggio di Dio, quindi, pur essendo universale, é spiegato e fatto capire in diversi modi e maniere.Il messaggio universale di Dio é che con lui si sarà felici, senza di lui si sarà tristi.E' solamente l'uomo che ha diviso gli stessi suoi simili nel nome di Dio.Ed é quindi lo stesso uomo che ha speculato sulle varie "manifestazioni" di Dio.Ma, nonostante tutta la speculazione umana, é possibile conoscere il progetto di Dio che ha su di noi: infatti, oltre ai testi sacri delle religioni, piu' o meno corrotti dall'uomo e dalle sue interpretazioni, Dio ci parla attraverso la coscienza (dna + esperienze di vita).Il progetto di Dio su di noi equivale al progetto per cui egli ci ha creati."La comunione di Dio con gli uomini e degli uomini con Dio e fra loro in Cristo, costituisce il fine della vita".La comunione con Dio e con gli uomini, fine per cui siamo stati creati, consiste:a) Nel fedele e gioioso compimento della volontà di Diob) Nell'essere per l'altroc) Nell'essere con l'altroCome ha fatto Gesù che ha condiviso la nostra vita venendo ad abitare tra noi, che ha detto che suo cibo era fare la volontà del Padre e che ha dato la sua vita per salvarci.Vivere in Dio, per Dio e con Dio, vivere nell'amore fraterno è il fine unico della vita.Aiutare il prossimo è uno dei piaceri più profondi che si possa sperimentareGli altri fini dell'uomo, anche buoni e che vanno conseguiti, sono sempre fini umani intermedi, che vanno ordinati tutti al fine unico dell'esistenza, che è l'intima unione con Dio e l'amore fraterno.Il raggiungimento del fine ultimo equivale al raggiungimento della salvezza; é salvato chi raggiunge il fine per cui è stato creato: cioè chi conosce, ama e serve Dio, chi vive per Lui, con Lui e in Lui e ama i fratelli del Suo amore.Questo a cominciare da questa terra e poi in Cielo, dove l'amore a Dio e in Dio sarà perfetto per tutta l'eternità.È la vita eterna promessa da Cristo a quanti credono e vivono in Lui, e che formerà per sempre il nostro gaudio e la nostra felicità.Il peccato è il rifiuto di Dio, il rifiuto della comunione con Lui e della sua amicizia.Il peccato è il rifiuto dei comandamenti dell'amore che Lui ci ha dato, è il rifiuto del Suo progetto su di noi.Con il peccato l'uomo fa una scelta: sceglie di separarsi da Dio, di non essere Suo figlio.Con la Sua Incarnazione - Passione - Morte e Risurrezione Cristo ha distrutto ogni peccato, rendendo possibile, a chi lo vuole, di ritornare ad essere figlio di Dio.Dio, che è amore, dona sempre il suo perdono a chi è veramente pentito.Qualsiasi peccatore pentito potrà ritornare ad essere suo figlio e nella sua amicizia, basta solo che dia a Gesù i suoi peccati, perché li distrugga, e si impegni, con il suo aiuto, a vivere i comandamenti dell'amore.2- Essere capitalista"Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue chimere è privo di senno." (Proverbi 12:11).La centralità della persona trova la sua massima espressione nei sistemi di mercato nei quali l’intero processo produttivo è condizionato dalla domanda dei consumatori, di ciascun consumatore.Il capitalismo approva, favorisce e incita il principio del libero arbitrio, non ridotto alla scelta se rispettare o meno le leggi e le altre norme giuridiche, come accade in un sistema economico pianificato, ma includendo soprattutto la possibilità di fare il bene o il male, indipendentemente dall’esistenza di vincoli giuridici esterni al nostro comportamento.Nel capitalismo il principio della responsabilità etica dell'uomo e la possibilità di guadagnarsi la salvezza con le opere sulla terra trova il massimo grado di attuazione.Il lavoro e l'impegno diligente sono considerati un impegno verso Dio. Il segno della grazia di Dio è la ricchezza, il benessere (sia materiale che spirituale) generato dal lavoro. Anzi, il lavoro in sé acquista il valore di vocazione religiosa: è Dio che ci ha chiamato ad esso. È quindi la professione, il lavoro e il successo che ne consegue che ci assicura che "Dio è con noi", che siamo gli eletti, i predestinati.Il capitalismo, meglio di qualunque altro sistema economico, esalta la natura intimamente creativa dell'azione dell'uomo creato ad immagine e somiglianza del creatore (essere occupato ed essere produttivo sono due cose ben diverse).Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisognoL'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce la necessità ed il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.Il lavoro é la forza e il condizionamento principale per la strutturazione della vita degli uomini. Non esiste forza ugualmente efficace. La società senza lavoro è amorfa, priva di contorni e di significato.Il lavoro é vivere: nessun male sociale può superare la frustrazione e la disgregazione che la disoccupazione arreca all'essere umano.La stessa carità cristiana non è nemmeno configurabile se collocata all'interno di un'economia pianificata. Il dono è immaginabile solo in un mondo nel quale esiste la proprietà privata, la libera intrapresa, il profitto.Il sistema di libero mercato permette, più e meglio di altri modelli di organizzazione economica, lo sviluppo e la piena manifestazione delle virtù morali dell'uomo.E', invece, l'assenza del capitalismo il cancro della società: essere è fare; diventiamo veri nel momento dell’azione.Lavorare, impegnarsi, significa dichiararsi alla vita, significa vivere.3- Essere savioLa forza calma è l'arma più potente a disposizione di un soggetto equilibrato per affrontare i contrasti con il mondo. Da un punto di vista puramente tecnico è l'impiego della forza senza ira.Nell'ira c'è sempre una buona dose di violenza perché sostanzialmente è una perdita del controllo della situazione. Confrontiamo due persone che gridano le proprie ragioni, analizziamo le loro parole. La prima si esprime comunque con chiarezza, nei termini della legge e in modo fermo e che non ammette repliche, può anche picchiare un pugno sul tavolo a conclusione del suo discorso, ma resta sempre lucida e forte; la seconda incespica, passa da un concetto all'altro senza seguire la logica, l'unica sicurezza che ha è che ha ragione, ma sente che la situazione gli sfugge di mano e allora grida, insulta e sbraita. Visto dal di fuori, il suo atteggiamento è penoso.Solo gli stupidi usano la forza quando non c'è danno.La forza calma ha il minor contenuto possibile di forza fisica (che cioè può produrre un danno fisico).La forza fisica deve essere usata solo quando è l'unica arma a disposizione della legittima difesa, sottolineo unica.Poter dormire tranquillamente la notte, senza aver paura che una retata delle forze dell'ordine ci porti in carcere, o non avere processi in cui essere accusati di qualcosa, e' il primo presupposto per fondare la nostra vita nella serenità e nella tranquillità.Rispettare la legislazione vigente, ed essere consapevoli di vivere in uno Stato di Diritto (la legge é uguale per tutti) sono i capisaldi della nostra sicurezza personale.E' la legge, che ci permette di rivendicare i nostri diritti (nulla é al di sopra della legge).4- Avere fameLa fame è l'impulso essenziale alla voglia di vivere.La fame è valida, la fame è giusta, la fame funziona, la fame chiarifica, penetra e cattura l'essenza dello spirito evolutivo. La fame in tutte le sue forme: la fame di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti di tutta l'umanità.Ogni giorno bisogna fare di più di quanto siamo pagato per fare; fare in modo di essere così importanti nel lavoro da diventare indispensabili.Superarsi continuamente, saziare la fame che abbiamo dentro.Quando siamo tristi, annoiati, demotivati, stiamo male, oltre a far stare male anche chi ci sta intorno.La forza di volontà è l'energia interiore che sa assisterci, soccorrerci e spingerci quando ne abbiamo più bisogno. La forza di volontà non deve essere stimolata, non ha bisogno di sollecitazioni; deve seguire la sua direzione in modo fluido, armonioso e istintivo. Deve insomma essere spontanea.La forza di volontà non è sacrificio. Nel sacrificarsi sono impliciti la rinuncia e il dolore. La forza di volontà è un'energia positiva che ci deve portare a realizzare noi stessi, presupposto della felicità.In realtà, la motivazione è il frutto di una nostra scelta consapevole. Per scegliere di motivare noi stessi è necessario: capire cosa amiamo veramente. Cercare la motivazione per fare qualcosa che odiamo significa ingannare se stessi. Prima di chiederti come mai sei così demotivato, chiediti se stai facendo ciò che ami veramente. Insistere sulle continue delusioni non sempre è indice di tenacia o forza di volontà.Spesso gli obiettivi che ci diamo non sono i nostri obiettivi, ma sono gli obiettivi imposti dai nostri genitori, dalle persone che ci circondano o dalla società. Se vuoi veramente ritrovare la motivazione devi innanzitutto trovare obiettivi che ti entusiasmino, progetti per cui lavoreresti anche gratis, e nei quali la fatica è nulla rispetto ai benefici di cui potrai godere.Non aver paura dei tuoi sogni, scegli obiettivi ambiziosi, scegli traguardi che ti spingano al limite: mira alla luna, se mancherai il bersaglio, ti ritroverai comunque tra le stelle.Bisogna saziare la fame per stare bene.Quando ti senti demotivato: agisci.Quando hai rimediato una sconfitta: agisci.Quando non te la senti più di andare avanti: agisci.5- AmarePer amore non s'intende solamente l'amore per una persona, ma l'amore per un qualunque oggetto esistenziale: una persona, un'arte, uno sport, un'occupazione, un'idea ecc.L'amore per essere tale deve possedere alcuni requisiti: conoscenza, stabilità, indipendenza.Se manca uno di essi, l'oggetto d'amore diventa qualcosa d'altro, incapace di essere impiegato al massimo per la nostra felicità. Parliamo degli hobby (mancano la conoscenza, il coinvolgimento e l'approfondimento dell'oggetto), delle mode (manca la stabilità. Il nostro rapporto è temporaneo, magari coinvolgente, ma non duraturo) e delle dipendenze (manca l'indipendenza: se si ama veramente qualcosa o qualcuno non se ne è schiavi).Conoscenza: non c’è amore dove c’è superficialità. Chi ama apprezza i dettagli, le finezze, i continui miglioramenti che può dare solo una partecipazione intensa a ciò che si sta vivendo. Chi ama diventa un esperto di ciò che ama, non gli basta accontentarsi di una sommaria conoscenza.Dove osservate qualcosa di positivo, non siate superficiali, ma cercate di conoscere di più. Approfondite le cose, chiedetevi i perché e gustate ciò che capite e scoprite.L'amore si dimostra con le azioni, l'oggetto d'amore va coltivato. Quindi la conoscenza è il risultato di studio, tempo e coinvolgimento.La stabilità: chi passa da un oggetto d'amore all'altro in realtà è solo in cerca della novità. La novità è il surrogato dell'amore, con le sue sensazioni immediate, ma passeggere, a volte forti (il piacere), ma transitorie. Chi ricerca la novità (o la moda del momento) non sta amando, cerca solo di riempire la propria vita con qualche sensazione (piacere); così facendo apre le porte all'insoddisfazione esistenziale che scatta quando non si riesce a trovare qualcosa di forte che ci scuota dalla noia della routine quotidiana. Perché il piacere è una fiamma che ci divora, ma ogni volta che la fiamma si spegne, il freddo ci assale.Indipendenza: dobbiamo essere preparati a perdere il nostro oggetto d'amore e quindi è opportuno esercitare la nostra capacità d'amare su più fronti.L'oggetto non deve essere unico, ma non dobbiamo nemmeno averne troppi (per evitare conflitti o superficialità); gli oggetti d’amore devono essere "tenuti in vita" (rotazione, non eliminazione) anche nei momenti più difficili, con quelli a più bassa priorità che comunque entrano qui e là nelle nostre giornate.La rotazione è frutto della consapevolezza che l'assegnazione delle risorse deve essere dinamica, non statica e immutabile.Un esempio è quello che si collega a una concezione moderna della vecchiaia. Chi ha per esempio messo i figli fra gli oggetti d'amore prioritari della propria vita durante la parte centrale dell'esistenza (quando i figli andavano educati e cresciuti), se interpreta correttamente il distacco, quando i figli diventano autosufficienti, li lascerà andare, ridiscuterà i suoi oggetti d'amore e aumenterà per esempio il tempo dedicato al partner o agli oggetti d'amore, senza che questo significhi che è diminuito l'affetto per le proprie creature.Un errore classico consiste invece nell'eliminare l'oggetto d'amore, rimandando a tempi più lontani il suo eventuale recupero. Questo fanno tante persone a causa di un oggetto d'amore che cannibalescamente uccide tutti gli altri. Oltre a predisporsi al dramma del lutto (la perdita dell'unico oggetto su cui avevamo investito), non si avranno più le forze fisiche o psicologiche per riprendere ciò che si amava e che è stato abbandonato.6- AmarsiCapisci chi sei, cosa vuoi e sopratutto quali sono le tue debolezze e i tuoi punti forti. Se sai come agisci sai anche come reagisci.Impariamo a conoscere, ad accettare, ad apprezzare la nostra unicità: la vita è di gran lunga più piacevole e divertente se smetti di cercare di essere figo e inizi semplicemente a essere te stesso.L'autostima, l'idea che ognuno ha di se, è fondamentale per ottenere il meglio dalla vita. Oggi purtroppo si tende a farla provenire dal fuori di sé, attraverso la chimera del successo, visto sotto le sue innumerevoli forme: ricchezza, carriera, prestigio, vittoria ecc.Niente di più assurdo perché in tal modo si demanda la propria felicità a un risultato, spesso nemmeno del tutto dipendente da noi (condizioni facilitanti, fortuna ecc.).L'autostima deve provenire dal dentro di sé, per essere positiva e duratura. Purtroppo il passo più semplice è quello di limitarsi a considerare i valori morali come sufficienti per l'autostima: una persona onesta, buona, timorata di Dio ecc. può essere oggettivamente una gran bella persona, ma spesso non possiede una buona autostima. Il motivo di ciò sta nel fatto che le sue qualità non sono esistenziali, sono piuttosto astratte e hanno punti di contatto discontinui con la realtà. In altri termini, l'essere onesti viene dimenticato o non viene impiegato per gran parte della propria giornata. A meno che il valore morale si trasformi in valore esistenziale (per esempio quando si associa a una professione amata e vissuta pienamente), non è in grado di costruire una buona autostima.Sono la presenza di oggetti d'amore i valori esistenziali su cui si deve basare l'autostima del soggetto. Non sul successo, non solo sui valori morali, ma anche sui valori esistenziali, cioè sugli oggetti d'amore. Solo con questa rivoluzione è possibile costruirsi una buona autostima. Il concetto va compreso fino in fondo: moltissime persone hanno oggetti d'amore, ma finiscono per non usarli nella costruzione dell'autostima, continuando a ricercare il successo.Il successo, se viene, meglio è, ma non deve essere alla base della nostra felicità; il risultato è ininfluente, se si ama ciò che si fa. I valori morali servono perché facilitano la vita, ci permettono di avere un nostro mondo di amore e ci consentono di essere in pace con gli altri.Un uomo vale se sa amare. Senza oggetti d'amore che occupano prioritariamente la nostra vita, c'è il buio.Conoscersi richiede impegno e la consapevolezza che questo impegno durerà tutta la vitaConsidera le fortune che hai: rendendoti conto di quanto vali, tornerai a sorridere, vedrai risplendere il sole, riuscirai finalmente ad andare in contro alla vita come Dio l’aveva intesa per te, con grazia, forza, coraggio e fiducia.Uno dei segreti della vita più importanti e inconfutabili che hai imparato nel dolore, è che non puoi nemmeno iniziare a modificare un’esistenza fallita, un lavoro monotono e ingrato o una grave situazione finanziaria finché non sai apprezzare i beni che già possiedi.La gratitudine per i doni della vita risveglia un profondo senso di valore e di appartenenza e la consapevolezza che tu hai una missione speciale e significativa da portare a termine.E così, man mano che cresci in gratitudine e amore, cominci a credere in te stesso: è allora che i tuoi talenti nascosti cominciano a germogliare spontaneamente.Lascia che la visione che hai nel cuore entri nei progetti della tua vita.Infatti è solo la mancanza di amore per te stesso che tiene nascosti questi doni: sono come i fiori di un giardino che non viene annaffiato. La crescita avviene quando ciò che conosci cambia il mondo in cui vivi.Le persone più realizzate sono quelle ispirate. Sono come dei missionari per il proprio lavoro e sono persone che mettono il proprio spirito e la propria ispirazione nelle interazioni con coloro che incontrano e in cambio ne ricevono delle ricompense magnifiche.7- Amare la vitaOgni giorno, cosi' come l'intera nostra vita, è un dono speciale di Dio.Non dobbiamo mai permettere che i dolori, le barriere e gli ostacoli del momento rovinino i nostri atteggiamenti e progetti per noi e per il futuro.Non vinceremo mai se indosseremo il terribile mantello dell’autocommiserazione: il suono spiacevole del lamento caccerà via tutte le opportunità di successo. La negatività alimenta la negatività. Ogni qualvolta si presenta, sbarazzatene.Ogni qualvolta che ci sembra che la vita sia piena di disordine, si prova un senso di non realizzazione e ci si sente impotente.E’ in queste occasioni che si respingono le persone e le opportunità, ci sembra di vivere le pene dell’inferno.Quando, però, si riesce ad apprezzare la vita, questa aumenta di valore; di conseguenza aumentano l’amore per se stessi e la propria autostima. Se si apprezza la vita, si vedrà la propria situazione elevarsi automaticamente.Chi è veramente "capace di amare" scopre che è capace d'amare tante cose, è una persona positiva che apprezza ciò che gli sta intorno.La capacità d'amare è l'attitudine a penetrare nelle cose fino a comprenderle totalmente, a fondersi con esse e a rimanervi fedeli finché queste non cambiano, senza esserne schiavi. In altri termini, la capacità d'amare consente di amare in modo compatibile con la felicità.Con la capacità d'amare non si è limitati a vivere solo una parte delle cose belle del mondo, ma si è in grado di apprezzare in ogni cosa, in ogni persona gli aspetti positivi. Confrontiamo due persone che amano: una ama un solo oggetto, ma è tutto sommato una persona svogliata, fragile, insicura (l'amore quindi non è che poi la faccia vivere così bene!), l'altra ha mille interessi, è attiva, dinamica, sicura di sé.La capacità di osservare correttamente il mondo è un requisito fondamentale per amarlo in tutte le sue mille sfaccettature.Esercitatevi a vedere la parte positiva in tutto ciò che avete attorno. In ogni cosa, quasi ossessivamente.Immaginate di trovarvi in ospedale per un normale prelievo del sangue. Cosa trovate di positivo? Nulla? E allora ancora non ci siamo. Alcune possibilità:a) fuori c'è un tempaccio, mentre in ospedale di solito c'è un bel calduccio (per i malati, ma anche i visitatori e gli esterni ne fruiscono);b) hanno messo la macchina automatica per il caffè, il tè, le brioche, ci sono persino i tramezzini; dopo il prelievo ne approfitterò;c) oggi c'è un po' di coda; ne approfitto per leggere qualcosa;d) sulla parete c'è un manifesto che spiega chiaramente che cos'è il diabete: oggi ho imparato qualcosa;e) ho il solito terrore per il prelievo, ma oggi è un buon inizio per incominciare a vincerlo;ecc.Quando commetti un errore o la vita ti delude, non guardare indietro troppo a lungo. Non avere rimpianti. Gli errori sono il modo in cui Dio ti può insegnare qualcosa.La tua capacità di reagire agli errori è inseparabile dalla tua capacità di raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato. Nessuno vince sempre e le sconfitte, quando avvengono, fanno parte del nostro processo di crescita.Niente più del dolore fa crescere e insegna a gustare ogni attimo di quel dono grandioso che è la vita.Cercare il seme del bene in ogni avversità. Con questo principio avrai un prezioso scudo per proteggerti quando dovrai attraversare le valli più oscure. Si possono vedere le stelle nel fondo di un pozzo anche quando non le si può ammirare dalla cima di una montagna. Così, nelle avversità, imparerai delle cose che, senza avere avuto difficoltà, non avrai mai potuto scoprire. C‘è sempre un seme del bene. Lo troverai e lo farai crescere.Sorridi! Dio é con te. Sei un suo figlio, e la forza di Dio é la gioia del suo popolo.La gloria di Dio é nell'uomo che vive.8- Saper amare l'altroRitenere l'amore per un'altra persona condizione necessaria alla felicità è abbastanza assurdo sia perché significa ammettere che la felicità non dipende da noi sia perché l'evidenza ci dice che molte persone che non hanno trovato l'amore sono felici lo stesso! Poiché l'amore viene inteso come necessario, diventa un'idea dominante, la personalità scivola in maniera preoccupante verso il romanticismo e iniziano i problemi. In genere i romantici demonizzano una vita troppo razionale, ritenendola arida e priva di emozioni e diventano vittima di errori interpretativi della realtà perché si muovono in un intreccio di sentimento e di ragione creando un caos totale. Il loro giudizio negativo sulla vita razionale é motivato dall'invidia verso chi riesce a organizzare la propria esistenza. Una vita razionale non esclude infatti le emozioni, semmai tende soprattutto a eliminare quelle negative e non si vede perché questo dovrebbe essere sbagliato. Chi si affida alla ragione non esclude i sentimenti, ma li pospone alla scelta razionale. Qual è dunque il rapporto corretto fra sentimento e ragione? Amare una persona che ci ama è bellissimo, ma amare una persona che ci ignora è del tutto stupido. Da questa semplice considerazione si comprende come il sentimento non sia in contrasto con la ragione, ma nasca da essa: la ragione crea i valori e in essi lascia libera azione ai sentimenti. Essere razionali quindi vuol dire non usare i sentimenti al di fuori dei valori positivi fissati dalla ragione per decidere della propria vita. Invece il sentimentale spesso ha una vita caotica e confusa perché i sentimenti non gli consentono di crearsi i presupposti per scelte coerenti e stabili. In sostanza l'amore romantico non è altro che l'illusione di una felicità perenne, basata solo su fattori con grande probabilità momentanei. Ma la nostra felicità non deve dipendere da ciò che si ama. Può sembrare un controsenso e una negazione dell'amore, ma chi ama veramente è indipendente dall'oggetto d'amore, riesce a farne sorprendentemente a meno, a superare un'eventuale mancanza, temporanea o definitiva (magari con altri oggetti d'amore). L'amore non deve essere una droga: vivere in coppia da' dei colori diversi alla vita, cosi' come vivere da soli ne da' altri. Pensiamo alla frase tipica del romantico: "Senza te non ha senso vivere"; non é espressione d'amore per un partner, ma piuttosto rivela l'incapacità di aver risolto la propria vita prima di quell'incontro, rivela un'immaturità esistenziale; ben più sensata è la frase: "Ero felice anche prima di conoscerti, ma ora con te è ancora meglio!" L'amore consapevole passa attraverso la negazione dei punti critici dell'amore romantico; è quindi corretto affermare che: l'amore deve migliorare la qualità della nostra vita, non deve farci soffrire. Quindi essere amati è condizione necessaria per la scelta del partner; non si deve pretendere che l'altro cambi, né noi dobbiamo cambiare solo per amore; é necessario valutare l'equilibrio e le incompatibilità delle due persone; niente corteggiamenti falsi o tecniche da seduttori, ma il mostrarsi come si è per verificare se è possibile un lungo tragitto insieme.9- Conoscere la vera amiciziaChiunque migliori la nostra qualità della vita potremmo definirlo un amico. Questa definizione per esempio include anche i parenti positivi ed esclude, relegandoli nel mondo neutro vicini o parenti che sono ininfluenti sulla nostra qualità della vita. In genere siamo tutti propensi a giudicare amici coloro che ci aiutano in modo diretto a vivere meglio.Ogni amico può essere legato a un ambiente di frequentazione, almeno iniziale: ci si conosce a scuola, al lavoro, per un evento, una passione comune. L'amicizia può rimanere legata a tale ambiente oppure può estendersi a macchia d'olio ad altri aspetti della nostra vita. Quando la sintonia (o come si dice comunemente, il feeling) è abbastanza ampio da consentire positivamente di stare insieme nella nostra vita privata (quindi al di fuori dell'ambito iniziale), in genere si parla di vera amicizia. Più precisamente, l'amico è un amico parziale (legato ad un ambito), mentre il vero amico è un amico totale. Con un vero amico si può andare in vacanza, con un semplice amico magari non è opportuno perché nella vita privata emergerebbero le differenze e i contrasti che nell'ambito comune sono assenti. Molte persone sono amiche sul lavoro (nel senso che lavorano e collaborano bene insieme, tanto da migliorare reciprocamente le loro giornate), ma possono frequentarsi pochissimo o per niente nella vita extralavorativa.Ci sono persone (quasi sempre insofferenti, insoddisfatti o romantici) che tendono a "pretendere" che esistano solo amici totali; gli amici parziali vengono visti non nell'ambito di confronto, ma in qualunque aspetto della propria vita privata: non superando l'esame vengono bocciati e lasciati. Ovvio che un tale comportamento possa restringere moltissimo i rapporti umani, arrivando al limite a una vita senza amici. L'ovvia soluzione è accettare la parzialità del rapporto d'amicizia legato al solo ambito che l'ha generata: se in una mia passione ho un ottimo feeling con Tizio, che importanza può avere se negli altri aspetti della vita è "molto diverso da me"? Perché sprecare l'intesa parziale per un giudizio globale assolutamente inutile al di fuori dell'ambito in cui lo frequento?Persone che erano amiche tempo fa, oggi possono diventare neutre o viceversa.10- PerdonareAgire con l'intenzione di causare sofferenza a un'altra persona (la vendetta) é distruttivo innanzitutto per noi stessi sia da un punto di vista fisico che psicologico .Ogni pensiero o comportamento orientato alla vendetta non determina mai un beneficio a noi o al prossimo. E' impossibile, attraverso la vendetta, trovare l'autentica felicità. Forse avrai provato un sentimento di soddisfazione, ma ti sei mai sentito davvero felice quando hai agito per vendetta? Credo proprio di no.Non credo neppure che il concetto di perdono debba essere identificato con il "porgere l'altra guancia" e venire concepito come una sorta di invito agli altri a continuare a farci del male.Credo che il perdono sia un valore fondamentale e un meraviglioso atto di coraggio. Il perdono non è un segno di debolezza, ma l'autentica espressione di chi è davvero forte come essere umano.Covare risentimento e rancore ci devasta sia da un punto di vista psicologico che emozionale. Lasciarli andare e abbracciare il perdono significa scrollarsi un peso enorme dalle nostre spalle. E se il nostro perdono non contribuirà a rendere migliore la persona che ci ha fatto del male, certamente ci libererà dalla morsa impellente di ripagare il dolore con altra sofferenza. Ci libereremo da una spirale di dolore, dal circolo vizioso del male. Il perdono è l'arma decisiva con cui possiamo lasciar scivolare via il risentimento e concentrarci su ciò che è davvero importante nelle nostre vite. Quando perdoniamo qualcuno, questi non ha più il possesso della nostra mente e possiamo finalmente vivere appieno il momento presente. Pensa a ciò che davvero conta per te e concentrati su ciò che ti fa stare bene. 11- Fare un business plan personaleLa prima cosa di cui dobbiamo esseri padroni é la nostra esistenza. Ognuno é imprenditore della propria vita. Bisogna concepirla come la piu' bella, la piu' importante e la piu' duratura delle aziende umane.Tre tumori ci impediscono di migliorare la propria esistenza: la pretesa che il mondo si adatti a sé (per essere felici e non avere problemi il mondo dovrebbe essere ai nostri piedi, mentre solo adattandosi alle regole del mondo si può avere il massimo dalla vita); la volontà di non cambiare la propria personalità (lo "spacciato" fa dei suoi problemi la dimostrazione che "è impossibile non avere problemi". In tal modo non li affronta mai, poiché inevitabili); la mancanza di applicazione (lo "spacciato" cerca scorciatoie che gli permettano di risolvere i problemi senza fare fatica e non cambiare di una virgola la propria esistenza. Le scorciatoie falliscono e non fanno che rafforzare il concetto che una certa negatività del quotidiano è "normale").Bisogna avere un vero progetto duraturo, ossia bisogna sapere cosa si vuole apportare alla società e al prossimo, senza dimenticare di innovarsi ed essere creativi, ossia saper cambiare il business plan in corso d'opera; indipendentemente dal nostro progetto, infatti, dobbiamo soprattutto sopravvivere, confrontandoci quotidianamente con la realtà.Bisogna quindi essere flessibili come un marrano, capaci di diventare completamente un altro per poter rimanere se stessi.Bisogna essere capaci di resistere ai rischi, agli imprevisti. La resistenza ai rischi deve avere priorita nel business plan. Il primo rimedio al rischio é avere cash. E' una condizione di sopravvivenza indispensabile.Il secondo rimedio é avere empatia: comprendere in permanenza il comportamento degli altri, tutti gli altri. Mettersi al loro posto. Questo permette di reagire.Molti falliscono perché sono stati audaci, ma non hanno saputo avere una buona gestione dei rischi.La paura del cambiamento nasce dal nostro attaccamento alle cose, alle persone e alle situazioni: quando comprendiamo che nulla è per sempre e che il cambiamento è l’unica costante della nostra vita, siamo colti da un immediato senso di leggerezza. Niente ci può trascinare in basso se non ci si é legati. Abbracciare il cambiamento, per quanto a disagio ci possa mettere, è l'unica via per crescere e sfruttare al massimo le nostre potenzialità.La vera intelligenza é l'abilità di adattarsi al cambiamento.Bisogna avere, tenendo conto dell'obiettivo finale, un piano strategico scaglionato a cinque anni.Bisogna, nell'immediato, sapere reagire con una straordinaria reattività, che si deve inscrivere nella durata: stabilire dei progetti non lunghi e difficili da realizzare, ma che portino, passo dopo passo, verso il successo finale.Non bisogna riempire i giorni e le notti di cose così futili e poco importanti. Questo vale sia per il tempo libero che per il lavoro.Un giorno in cui non si sia fatto altro che sopravvivere non merita di essere festeggiato.Non bisogna anteporre il carteggio, la chiacchiera e le seghi mentali rispetto l'azione.Procrastinare è una trappola. Si troveranno sempre delle scuse per procrastinare. Ma la verità è che esistono soltanto due cose nella vita: le scuse ed i risultati, e con le scuse non si va da nessuna parte.Nei casi estremi, se il business plan non funziona, bisogna rompere tutti gli schemi, partire, cambiare Paese, cambiare totalmente vita.12- Curare il proprio corpoLa tua salute è la tua vita. Prenditene cura.Ringraziamo Dio ogni giorno della nostra esistenza per non essere nati deformi.Bisogna avere cura del proprio corpo. Un corpo in salute, ci permette di vivere, di essere felici, piu' a lungo.Bisogna avere una sana alimentazione: sapere che ogni alimento é composto da proteine, glucidi e lipidi, e sapere che non bisogna eccedere con gli ultimi due. Sapere che i micronutrienti, ossia vitamine e sali minerali sono molto importanti, cosi' come le fibre e tanta acqua con basso residuo fisso.Dormire é altrettanto importante. Se la mattina si ci sveglia stanchi, irritati, tesi, si sta dormendo poco.Il sonno è il rigeneratore del nostro organismo e delle nostre cellule. La mancanza di sonno a lungo termine può accelerare l'invecchiamento delle cellule.Bisogna imparare ad ascoltare il nostro corpo, e prestate attenzione ai suoi allarmi. Quando si é stanchi, non bisogna forzare, ma provare a riposare piuttosto che tentare di assumere un carico di lavoro che condurrà soltanto ad una stanchezza estrema con tutti i rischi connessi.L'attività sportiva é lo sfogo naturale del nostro corpo. La corsa, é lo sport naturale per eccellenza, praticabile da chiunque, dovunque e in qualuque momento.Svolgere attività fisica migliora la qualità della vita. Il nostro corpo sarà più energico e in forma se dedicheremo almeno un’ora di tempo di attività sportiva tre volte a settimana. Rimarremo magri, in salute, e cuore e polmoni ringrazieranno.La cura dell’igiene produce piacere a se stessi e agli altri durante tutte le fasi della nostra vita, da quella neonatale alla vecchiaia. Dona benessere fisico, prevenzione di tante malattie e miglioramento della salute.Avere cura del proprio corpo non è solo un fattore estetico. Pianifichiamo nell’arco di un periodo più o meno lungo, a seconda della propria età anagrafica, tutti i controlli medici necessari. Solo così faremo una prevenzione organizzata ed efficace per mantenere alto il nostro livello di benessere fisico.Avere una sana e regolare attività sessuale e/o una sana attività di autoerotismo porta con sé una lista di effetti benefici, sia fisiologici che emotivi. Provoca rilassatezza e buon umore, riduce il rischio di malattie cardiovascolari, fa bene alla prostata ed è un ottimo sistema per bruciare calorie.L'attività sessuale e/o l'autoerotismo morboso, scarica la mente ed il corpo.
Tratto da Cervelliamo,
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