Lavora Mente: Pensieri di un uomo incazzato
Ci sono persone che mi guardano e mi ridono dietro. Altre, meno false, mi ridono direttamente d'avanti.Dicono che io sono un pazzo, un fallito, un complessato, un coglione.Uno che parla, parla, critica, ma poi non fa nulla.Il sonno della ragione genera mostri; mai questa frase fu piu' azzeccata. Quelli che parlano male di me sono i veri falliti, quelli che hanno inseguito un sogno, quello sbagliato o che, peggio ancora, di sogni non ne hanno mai avuti.Vedo e osservo le diatribe che si fanno su tal o tal altro giocatore di pallone.Ma quanto sono fessi. Si perde tempo parlando di pesta erba con la bua, visto che sono sempre infortunati. Il problema tuttavia non sono i vari Del Piero, Totti, Cassano, ma quelli che ci vanno appresso.Ma chi se ne frega, l'importante è parlare male di Rocco Mela. Nel mio ultimo lavoro in Italia sono stato scacazzato perché in azienda venivo abbigliato in pantaloncini e magliettina. Secondo loro per 800 schifosissimi euri al mese dovevo lavorare 16 ore al giorno, passando dal tagliare erba a fare la contabilità di cassa, senza aria condizionata, il tutto vestito in giacca e cravatta, rigorosamente comprate da me. Ma io li mando a fare in culo questi stronzi, senza pensarci due volte. Quando le cose si fanno difficili, la merda vola. E gli stronzi, quelli vestiti in velluto, scappano. Rocco Mela rimane. Ma tant'è, questo non viene riconosciuto, perché sono un siciliano mafiosetto del cazzo, un mezzo tunisino peloso, non ho quindi nessun diritto. Perché se i polentoni del nord mi danno un lavoro, gli devo dire pure grazie. Ma vadano a fare in culo un'altra volta. Perché, francamente, se loro vogliono fare i froci, nessun problema, ma non lo faranno col mio fondoschiena. Metà di quelli che mi stanno leggendo, in questo momento, avranno già cambiato pagina, affibbiandomi dell'eunuco. Ma me ne frego anche di loro, perché è per colpa di questi qui che la Sicilia è andata a rotoli. Tutti con il posto nelle pubbliche amministrazioni, tutti a via di pedate. Ma quando vi guardate allo specchio, non vi vergognate? Per aver dato il lavoro a voi, luridi raccomandati e scansafatiche che non siete altro, un'altro povero cristo se n'é dovuto andare a cercare lavoro altrove, facendo quello che avrebbe volentieri fatto nella sua terra, se solamente gliene avessero dato la possibilità. Quando si va all'uni, la prima cosa che i prof dicono, vedendo cataste di diciottenni iscriversi in massa anno dopo anno, è la seguente: quelli di Cologno Monzese, dopo il diploma, vanno a lavorare nella fabbrichetta, mentre "nuatri facimmu pitittu". E grazie al cazzo, vorrei vedere quanti farebbero la fila per lavorare al nero in campagna. Ma tant'é, neanche stare a parlare con chi, con atteggiamento menefreghista, ha scassato la cosa pubblica, facendola diventare la barzelletta d'Italia. E in polentonia non va meglio. Quello che in Sicilia si chiama mafia, o mentalità mafiosa, nel nord le chiamano lobby, centri di potere, comitati d'affari, furbetti del quartierino (in Ricucci veritas). Mentre nel Sud lo Stato diventa impotente perché deve assumere gli incapaci, gli inetti e i perennemente imboscati, nel Nord lo Stato diventa impotente perché deve fare un passo indietro, rimanere nell'ombra, rendere privato cio' che prima era pubblico, perché le tanto decantate aziende padane devono mangiarci di sopra. Cio' che prima era elargito gratuitamente dallo Stato, adesso viene erogato in modo caro e salato dal privato. Vuoi una radiografia? Con la mutua attendi mesi, con il privato in giornata te ne esci. Vuoi un posto letto per studiare in una delle università padane? Gli studentati pubblici sono sempre pieni, quelli privati ti aspettano per spennarti con rette ammazza stipendi. L'ignoranza è il male assoluto della nostra società. Valanghe di voti dati al piduista Berlusconi perché ha detto che avrebbe abolito l'ici. L'ici l'avrà anche tolta, ma ogni volta che c'è lui al governo si parlasse una bene amata volta dei nostri problemi. Sempre i suoi. Che poi non si è mai capito se ci è o ci fa: è mai possibile che si faccia sempre intercettare? Sto seriamente pensando che lo faccia apposta, per essere sempre sui giornali, per far si che si debba parlare sempre di lui, sempre e comunque. Oltr'Alpe ci hanno marchiato. Ci vedono come degli affamati, con le pezze nel sedere. Siamo l'acqua sporca che viene ad inquinare i loro limpidi fiumi. Noi siamo gli ultimi. Da sempre gli Italiani sono stati considerati dei negri con la pelle bianca. E come dargli torto. Siamo famosi nel mondo per aver esportato la mafia. Ovunque siamo stati abbiamo cercato di fottere lo Stato e le donne altrui. Certo, la visione che hanno di noi gli stranieri, è una visione distorta degli Italiani, perché purtroppo di immigrare immigrano quelli che hanno fame. Quelli che sono sazi, quelli che hanno la pancia piana, rimangono in Italia, tifano i già citati pesta erba con la bua e fanno la ola per una pole delle Ferrari. Gucci, Armani, Versace, Ferré, Valentino, Dolce & Gabbana, Prada, Roberto Cavalli, le punte di diamante del made in Italy. Ma perché non lo dicono dove li fanno i vestiti firmati? Perché non lo dicono quello che succede nel napoletano dove si lavora per un pugno di spaghetti sottomarca. L'importante è apparire nelle riviste patinate, farsi intervistare con le domande che si vogliono ricevere e rispondere con lo slogan aziendale. Tutti presenti al momento di microfoni e macchine fotografiche. Al momento di decidere e assumersi le proprie responsabilità, staccano i telefoni, salvo poi farsi risentire per farti il cazziatone (a te che lavori per un pugno di riso) se non hai raggiunto l'obiettivo. Italia, maledetta Italia. Italia che non ha mai capito di essere una semi-democrazia, sempre sotto l'occhio vigile degli americani, Dio non voglia fossero saliti i comunisti al governo. Le dichiarazioni di Cossiga, riguardo la gladio, il gruppo paramilitare pronto a uscire dall'anonimato nel caso in cui a palazzo chigi ci fossero stati i rossi, non hanno portato a nulla. Nessun scalpore, nessun movimento popolare. Certo, basta avere i pesta erba con la bua alla tele e tutto si calma. E pazienza se ogni film che esce al cinema ha i titoli in inglese, se metà dei nostri elettrodomestici non sappiamo come si chiamano nella nostra lingua, e pazienza se da quando siamo nati viviamo con il mito dell'american dream, quel mito che non é mai esistito se non nella mente dei registi di hollywood e della propaganda della casa bianca. Parlare, parlare, parlare, sono bravo solo a parlare, mi dicono.Falso, perché io la merda la critico e lotto per toglierla e portarla nel cesso. Ci ho provato piu' e piu' volte. Ma che cosa si puo' fare se ti querelano quando scrivi che tizio ha avuto legami con la mafia o che caio quando era al comune ha pensato solo ai parenti. Che cosa si puo' fare se quella stessa scuola che ti dovrebbe istruire è in mano a persone che pensano solo a farsi le lezioni private in nero e poi in classe sparano un paio di fesserie che non interessano a nessuno. Che cosa si puo' fare se si chiede in gestione un locale pubblico in disuso, ma solo perché si é votato il partito avverso la giunta comunale rifiuta la concessione, facendoti perdere 6 mesi della tua vita aspettando invano. Che cosa si puo' fare se in una azienda, dove ci sono 100 bestie che sudano per un milione e mezzo delle vecchie lire e 5 manager che da soli si pappano mezzo milione di euro all'anno, nessuno si lamenta, e ti lasciano solo nelle tue battaglie quotidiane. Che cosa si puo' fare se il massimo delle aspirazioni di chi ti sta attorno è quello di prendersi una granita al limone sul lungo mare con il/la moroso/a a lato. Ma si, stiamo a casa dei genitori fino a 35 anni. Poi rompiamogli le scatole per farci pagare la casa e per accudirci i figli. E poi, quando sono vecchi, chiudiamoli in ospizio e buttiamo la chiave. Purtroppo non si puo' fare nulla per la società se la stessa società non vuole il cambiamento. Vengo da un paesino dove a mezz'ora di strada é morto il giudice Livatino, dove sempre a mezz'ora di volante si celebrano i processi delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, dove è nato Antonin Scalia, giudice della corte suprema degli Stati Uniti d'America. Uno cerca di rispettare la legge, ma se la si rispetta si viene presi per pigliainculo. Allora per che cosa lottare, alzare la voce, mettere i puntini sulle i? Per che cosa farsi insultare, farsi criticare? Chi mi ha mai detto grazie? Ho ricevuto solo pernacchie. Se tanto mi da tanto, tenetevela voi la vostra Italietta fatta di false pensioni di invalidità, di papponi della politica, di imbecilli dentro la cosa pubblica, di sanguisughe che scassano quel poco che é rimasto del Bel Paese. E poi non lamentatevi se in Francia ci chiamano rital.
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