Storia di Internet - parte prima - | Cervelliamo
Introduzione. L’introduzione della telematica, l’unione tra telecomunicazioni (il telefono) e informatica (il computer), ha permesso ai vari computer di comunicare tra loro e scambiarsi ogni tipo di documento (file). Ciò è possibile grazie ad un unico apparecchio, il modem, il quale converte i segnali digitali provenienti dal computer in segnali analogici, che possono essere trasmessi attraverso le linee telefoniche. Questo è il meccanismo che sta alla base di Internet, la “Rete delle reti”, così denominata perché collega diverse reti formate a sua volta da varie unità di base “client-server”. Con il termine “client” si intende il computer ed il programma col quale l’utente chiede di accedere all’informazione posseduta dal server. Il “server” è il computer sul quale è installato un programma che rende disponibile ad altri il reperimento dei dati da esso conosciuti.Internet può essere considerato un sistema “democratico”, perché permette la libera comunicazione tra i computer di tutto il mondo, i quali si scambiano l’informazione in maniera decentrata ed indipendente, non sussistendo un unico centro che si occupa dello smistamento dei dati. Questa innovazione tecnologica ha avuto, più di qualsiasi altra, un enorme impatto nella vita quotidiana di ogni persona.Cenni storici. L’origine di Internet risale al 1969, quando, in piena Guerra Fredda, il Dipartimento della Difesa Statunitense affidò all’ARPA (Advanced Research Project Agency) il compito di creare una rete di collegamenti tra i computer presenti nelle postazioni tattiche militari più importanti. Fondamentale era che non vi fosse nessun nodo centrale nella rete, ma che tutti i computer veicolassero il passaggio dell’informazione in entrata e in uscita. In questo modo, anche se uno o più segmenti della rete fosse stato distrutto dai bombardamenti, i dati avrebbero potuto seguire altre strade e non essere comunque perduti. La rete militare che venne istituita si chiamò ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network). Durante gli anni settanta, nacquero altre reti universitarie e di ricerca collegate ad ARPANET, ma tuttavia restavano esclusi tutti gli atenei che non avevano rapporti con il Ministero della Difesa. Così, nel 1983, la sezione militare di ARPANET si separò creando una propria rete alternativa, MilNet; contemporaneamente, il governo istituì la National Science Foundation (NSF), con il compito di creare un’altra rete a scopi di ricerca che collegasse tutte le università interessate. Nacque così NSFNET, che diventerà poi l’attuale Internet.Con la crescita della rete, si sviluppò la consapevolezza che essa poteva essere sfruttata anche per scopi commerciali. Il boom di questo utilizzo si ha negli anni novanta: nel 1991 infatti, il Cern (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) crea una nuova architettura per semplificare la navigazione sulla rete, il World Wide Web (WWW). Da questo momento esplode lo sviluppo di Internet, che oggi è formato da migliaia di singole reti, ciascuna delle quali raccoglie un certo numero di macchine individuali. È diventato uno strumento di massa, non più accessibile esclusivamente ad università ed enti di ricerca; rappresenta una realtà costituita da servizi, risorse, affari, enti e persone, un’enorme banca dati di quasi tutto lo scibile.I servizi della Rete. Internet si rende disponibile per un’infinità di funzioni, e di seguito saranno elencati alcuni dei servizi principalmente utilizzati, che, nel loro insieme, non solo servono alla comunicazione, ma vanno a costituire il cyberspazio. Il computer non fornisce uno spazio reale in cui interagire, ma una “Realtà Virtuale”. Il termine “virtuale” deriva dal latino virtus, che significa forza, potenza, per cui il virtuale è ciò che esiste in potenza e non in atto, è qualcosa che è possibile attuare ma che non si è ancora concretizzato. In questo senso, la comunicazione avviene in uno spazio nuovo, che non ha un “dove”, ma dei “siti” in cui gli utenti si incontrano. L’elemento fondante del cyberspazio è la condivisione dell’informazione, in una società slegata dal contatto fisico.Le E-Mail. Con questo termine si indica il servizio di posta elettronica, una delle prime applicazioni di Internet, dopo il semplice trasferimento di file. Questo sistema consente di ricevere ed inviare messaggi ad altri computer che possiedono un proprio indirizzo e-mail, il quale funziona come una sorta di casella postale sul computer, che consente di ricevere il messaggio anche se, in quel momento, non si è collegati. Tale sistema è molto veloce, il messaggio impiega pochi secondi ad arrivare a destinazione ed inoltre si possono inviare non solo file testuali, ma anche suoni, immagini etc.Riflettendo su tale innovazione tecnologica, possiamo rintracciare molti vantaggi rispetto alla posta tradizionale: il servizio e-mail è, infatti, molto più veloce, ma anche più economico, dato che non ci sono spese aggiuntive per l’invio di un messaggio, oltre al normale costo di collegamento alla Rete. Tale praticità incoraggia la comunicazione tra individui che si trovano in parti anche molto distanti del mondo. Uno svantaggio è invece rappresentato dal fatto che, viaggiando attraverso la Rete a disposizione di tutti, il messaggio può essere intercettato e letto anche da altri. In questo senso la posta tradizionale garantisce, in misura maggiore, la privacy di mittente ed interlocutore. Inoltre quest’ultima stimola il piacere dello scrivere e la cura del linguaggio testuale, al quale si fa ormai poca attenzione, in un mondo che va di fretta. Il linguaggio veicolato dal computer è infatti stringato ed essenziale, le emozioni vengono trasmesse attraverso un gergo particolare che sarà illustrato più avanti.Vai alla seconda parte dell'articolo: Storia di Internet parte seconda
Tratto da Cervelliamo,
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